inventario: 14PM DECS
classe ceramica: Ingobbiate graffite
MISURE
Altezza: 6,4 cm
Diametro: 12,9 cm
spessore parete in frattura: 0,6 cm
Descrizione Ciotola frammentaria e lacunosa; vasca a calotta emisferica con orlo leggermente assottigliato e di poco rientrante; piede a disco piano (rifinito a mano); ingobbio solo all’interno. La vetrina riveste in maniera uniforme entrambi i lati, ad esclusione del fondo (di colore giallo ocra chiaro all’esterno; zone iridescenti sul lato esterno). La decorazione comprende una losanga a lati ricurvi al centro del cavo, con la parte centrale tagliata in croce; sulla parete, in corrispondenza dei lati curvi, foglie cuoriformi, desinenti a punta (o cuoriformi o di pioppo) e campite
alternatamente a bande oblique o con motivi a cresta. Sono visibili le tracce del treppiedi sul lato interno. Indizi di cottura eccessiva, o esposizione a temperatura troppo elevata, con parziale disfacimento del colore sono visibili all’interno del manufatto. Colori: giallo ferraccia/verde ramina. DecS con vetrina su entrambi i lati
Tipo/area/sito di rinvenimento: FE.01.P.MUN.US1050
Cronologia: terzo/ultimo quarto del XV sec.
Note: Ciotola frammentaria e lacunosa, ricomposta parzialmente con 10 frammenti originali combacianti reincollati e integrazioni.
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Bibliografia: Forma: questa esemplare, con l’orlo leggermente assottigliato e appena introflesso, trova confronto con una ciotola dalla USM5 di S. Antonio in Polesine, GUARNIERI et al. 2006a, fig. 16.115, già pre-rinascimentale;
decoro: il motivo delle foglie cuoriformi, sia dislocate simmetricamente in corrispondenza dei quattro poli, al centro del cavo di forme aperte (pari a quattro foglie), sia nascenti da un unico fusto, sempre centrali (alternatamente tre o quattro foglie), ricorre con frequenza nella graffita tardiva e a decoro semplificato, vd. esempi dalla USM5, Ibid., tavv. XV.67, 69-71 (ArcTa), XX.102-103 (DecS) (tutte ff. aperte); da scavi nel Castello Estense, CORNELIO CASSAI 1995a, sc. 263 a p. 88, fig. 50 (p. 55) (dallo scarico verticale ricavato
nella torre di S. Giuliano, fase 1, tra il secondo-terzo quarto del XV-metà del XVI sec., CORNELIO CASSAI 1992, pp. 186-187, 190, fig. 3.6). In area veneta questo motivo è ben documentato dagli scavi di Torretta Veneta (Verona), anche nella disposizione cruciforme, Torretta 1986, pp. 150-152 passim, ma particolarm. n. 65, [dato a bottega veneta, fine XV-inizio XVI sec. (con retro non rivestito e graticcio anche graffito)]. Per questa declinazione, con losanga al centro, cfr. dalla US164 di piazzetta Castello, GELICHI 1992b, fig. 10.1, dalla USM5, GUARNIERI et al. 2006a, tav. XXI.110.