Descrizione Boccale globulare con collo distinto, bocca trilobata, ansa a nastro con insellatura centrale, piede a disco distinto, poco concavo. Forma leggermente asimmetrica. All’interno il pezzo è ingobbiato fin sotto l’orlo e totalmente invetriato.
All’esterno il decoro, graffito a punta su ingobbio e sotto vetrina lionata, è frontale: lettera F (per Fides? Fermaria?) circondata da un elaborato cartiglio vegetale. A circa 10 cm dal piede, tra il collo e il ventre, doppia solcatura orizzontale.
Bibliografia: Cfr Forma: FA34, FA36, FA43, FA45; S. Antonio in Polesine, 2006, fig. 19, n. 159, inv. 65586 (graffita rinascimentale). Decoro: FA49, FA60, FA62, FA78, FA83; S. Antonio in Polesine, 2006, tav. XXXIII, nn. 47, 53 (graffite monocrome con semplice lettera F), tav. XXXVII, n. 145 (graffita policroma con lettera F entro medaglione raggiato), tav. XXXVIII n. 153 (graffita policroma con lettera F entro cartiglio vegetale), tav. XL n. 175 (graffita policroma con lettera F entro medaglione); Nepoti, 1991, coll. Donini Baer nn. 152, 195; Ferrari, 1960, p. 13, fig. 4; Magnani, 1982, pp. 154- 155, figg. 206- 209. In passato interpretata come iniziale di Ferrara intesa come luogo di produzione (Ferrari, 1960), oggi sembra più condivisibile come indicazione della comunità committente del corredo ceramico (Nepoti, 1991) o come riferimento all’ambiente di utilizzo nel convento, ad esempio l’(in)fermaria (Magnani, 1982).
Le valenze simboliche delle lettere nell’ornamentazione tardo medievale, in particolare nell’abbigliamento, sono state indagate da Jourdan, 1995, anche con specifici riferimenti a Ferrara; forme e significati cifrati delle lettere possono essere messi in relazione alle divise araldiche, ai motti, ai linguaggi amorosi, ecc, rivelando messaggi morali, didattici, religiosi, astrologici, scaramantici.
L’invetriatura color bruno miele è caratteristica della produzione di ceramica ingobbiata dell’Italia settentrionale, da Ravenna a Pavia.